Dall’entrata in vigore della c.d. Riforma Cartabia, al fine del deposito dei ricorsi ingiuntivi davanti al Tribunale e, a far data dal 30.06.2023 anche davanti al Giudice di Pace, è ora possibile depositare le fatture in formato elettronico, in alternativa ai registri IVA autenticati da Notaio.
Indubbi sono i vantaggi per i creditori, tra cui sicuramente la possibilità di inviare al legale tutta la documentazione a mezzo posta elettronica, abbattendo i costi dell’autentica notarile.
Nello specifico, dovranno essere depositati unitamente al ricorso per decreto ingiuntivo:
Tutti questi documenti sono rinvenibili nel cassetto fiscale, accedendo all’area riservata dal sito dell’Agenzia delle Entrate. In particolare i documenti A e B si trovano sotto la voce “fatture emesse” e, nel caso in cui dovesse già essere stata fatta la conservazione delle fatture i file (A, B e C) saranno rinvenibili sul “pacchetto di conservazione”.
Nll’ipotesi più frequente di ricorso per decreto ingiuntivo fondato su fatture, rimane consigliabile provvedere al deposito di: estratto conto, documenti di trasporto, mandato ed eventuale corrispondenza di riconoscimento del debito.
Nel caso inoltre di fattura verso la Pubblica Amministrazione potrà essere depositata anche la notifica di accettazione della fattura (se rilasciata) valevole come riconoscimento del credito da parte dell’ente pubblico.
Per approfondire la tematica o per una consulenza è possibile contattare direttamente lo Studio dell’Avvocato Alberto Virago.